Recensione 11 di Tu non esisti

Anonimo, 11 ottobre 2020, Amazon

Un bel romanzo è stata una piacevole scoperta,per stomaci forti, alcuni passaggi possono essere molto crudeli ma la scrittura raffinata di kiara rende meno violenta la narrazione l’ho divorato in appena due giorni, scritto molto bene, altamente consigliato.

Grazie mille!!

Recensione 10 di Tu non esisti

Marina Esposito, 27 agosto 2018, Goodreads

Avevo da tempo questo romanzo ma, non avrei mai pensato fosse così cruento.
Come si può pretendere che “Tu non esisti” per un egoismo spropositato e di cercare in continuo la sua Sally.
In una fluente scrittura l’ autrice descrive i personaggi molto esaurientemente, non facendo capire chi è chi e perché si comporta così, l’unica cosa che posso dire è che ogni rigo letto era un tormentone nell’anima e nelle viscere.
È un romanzo per chi piace roba forte e riesce a resistere, io mi sono forzata in tutto pur di sapere il come e perché, arrivando alla parola fine.

Recensione 9 di Tu non esisti

Manuela Arzu, 21 gennaio 2018

“Un protagonista crudele, una storia avvincente ed un finale insospettabile, il tutto condito da torture fisiche, psicologiche e sesso che portano alla continua lotta per la vita. Si legge in un soffio per conoscere la fine, si soffre per lei e si brama giustizia. Un libro da consigliare per gli amanti del genere, molto ben scritto, con dovizia di particolari ma non volgare. Assolutamente da leggere.”

“Tu non esisti”
Kiara Olsen

Recensione 8 di Tu non esisti

Sabrina Giorgiani, Les Fleurs Du Mal, 21 dicembre 2017

Il coraggio di guardare dentro l’abisso, senza che l’abisso guardi te. Di Sabrina Giorgiani

Ho iniziato questo romanzo con lo spirito predisposto alla lettura di un thriller, perché questo riporta la nota dell’editore:

                 “ Se avete comprato questo romanzo, significa

          che amate il thriller, e se amate il thriller, questo vi entusiasmera’ “

Viene definito thriller erotico  e, come tale, mi aspettavo di trovarci un assassino, una vittima, colpi di scena e phatos , condito con scene di sesso magari al limite dell’estremo.

Un Ispettore, la classica corsa contro il tempo alla di ricerca spasmodica di SALVARE.

Nel finale, il TRIONFO, si perché, parliamoci chiaramente, in questi romanzi, ovvero, in quei tipi di romanzo che credevo fosse, la Giustizia vince sempre , tuttalpiù la vittoria non è netta ma, comunque, il Bene trionfa sul Male, Sempre.

Ecco, a chi si appresta nella lettura di questo romanzo, voglio dire:

                     “Lasciate ogni speranza, voi che entrate“

Perché qui, è il MALE a trionfare, in tutte le sue più bieche sfaccettature.

Un carnefice, una vittima e poche regole da seguire, apparentemente semplici ma che hanno come unico scopo quello di spersonalizzare la vittima, rendendola oggetto alla mercé del carnefice, privarla di ogni dignità umana al fine di renderla oggetto, persino consenziente, di ogni sua perversione sessuale e psicologica.

Non esiste giudizio, non esiste motivazione o spiegazione o giustificazione di quanto accade.

La crudeltà e la schiettezza di un orrore senza precedenti amabilmente descritte dalla penna dell’autrice.

Un horror più che un thriller, dove malvagità, perversione, dolore, orrore, regnano sovrani.

In alcuni momenti mi sono trovata a pensare che le sevizie subite nei campi di concentramento, forse, erano persino meno studiate al fine di arrecare MALE, meno esplicite nel loro ORRORE

PERCHÉ?… PERCHÉ?… Questa la domanda che continuava ad assillarmi alla fine della lettura.

Che Katia Olsen fosse davvero una bravissima autrice, avevo potuto constatarlo già dai primi capitoli. Frasi brevi, magistralmente costruite, danno il ritmo alla lettura creando via via un forte stato d’ansia al pari della colonne sonore struggenti. Mi viene in mente, ad esempio, quella famosa che caratterizza il film Schindler’s list . Pacata all’apparenza, struggente è colma di dolore nella realtà, quasi fosse un grido all’ORRORE.

Con questo stato d’animo la domanda PERCHÉ continuava a martellarmi. PERCHÉ?

Ho la necessità, quasi fisica, di scovare tra le righe il cuore del libro, il messaggio, l’insegnamento e la bravura dell’autrice mi ha fatto escludere da subito, l’eventualita’ che non ci fosse.

Il mio errore era cercarlo tra le righe ma, in questo caso, sarebbe stato davvero troppo scontato..

MALE E ORRORE

Rifuggo dal male e dall’orrore, mi allontano, scappo ma verso dove?

Verso il suo opposto, verso il BENE, verso L’AMORE, vado  incontro alla BELLEZZA .

Li mi calmo, placò l’ansia, respiro di nuovo.

Non c’è spiegazione al MALE eppure esiste

Non c’è spiegazione all’ORRORE eppure esiste.

Spiegarlo ne darebbe persino un senso, una giustificazione.

Abbiamo giustificato coloro che erano a capo dei campi di concentramento perché stavano “ semplicemente” eseguendo degli ordini. Con questa scusa abbiamo motivato  gli ORRORI commessi.

In questa lettura non troviamo giustificazione all’ORRORE, e questo perché il messaggio è la DENUNCIA.

È come se, tra le righe del libro, con caratteri indelebili ci fosse scritto:

“ Questo è il MALE, questo è l’ORRORE.

Guardalo te l’ho descritto, annusalo è putrido .

Non chiudere gli occhi, esiste.

Ti piace o lo rifuggi?

Lo apprezzi o lo detesti? “

E, a chi come me, lo sfuggirà andando oltre, sarà arrivato forte e chiaro il grande messaggio del libro:

Ti ho mostrato il MALE e l’ORRORE al limite del sopportabile.

Ti sfido…  scegli  se salvare la tua anima.”

La scure di Amazon

La scure di Amazon si è abbattuta anche sul mio libro…
Tu non esisti non è più in vendita su Amazon, né sugli store on line.
Troppo forte? Troppo crudo? Troppo violento?
Troppo tutto, pare.

La versione cartacea è acquistabile scrivendomi una mail, o un messaggio su questo post.

La versione ebook la potete trovare sul sito dell’editore:
http://www.eroscultura.com/prodotto/tu-non-esisti/

oppure su ebay:
http://www.eroscultura.com/prodotto/tu-non-esisti/

Buona lettura a tutti!

Recensione 6 di Tu non esisti

Imerio, Amazon, 14 settembre 2017

Bdsm, sesso, violenza, segregazione… ma la durezza del racconto, mai fine a se stessa… sapientemente descritte, con assoluta ruviditá e crudezza, le scene che letteralmente scaraventano il lettore nelle sofferenze e nei soprusi vissuti dalla protagonista… ma non solo questo: il lato psicologico entra prepotentemente nel racconto, quasi a rubarne la ribalta… un “deus ex machina” che risolve magistralmente la matassa, volutamente ardita, in un finale che disambigua le incertezze precedentemente vissute.
Kiara Olsen, non solo una scrittrice, ma una “Divina Creatura” fucina di emozioni a tinte forti, un genere letterario privo di compromessi: un sado-thriller-psico-noir.

Recensione 1 di Il primo anniversario

Ecco la prima recensione per Il primo anniversario, raccolta gratuita di racconti erotici! Grazie mille, è stata una vera emozione leggere queste parole!


Amazon, Shalmira, 14 agosto 2017

Sarò sintetica, altrimenti scriverei una bibbia. Le raccolte non sono il mio tipo di lettura preferito, ma era gratis e di questo ringrazio Eroscultura e gli autori. Mi sembra quindi doveroso spendere qualche minuto per commentare ciò che ho letto. Scrivere commenti su dei racconti, soprattutto se sono di genere erotico (anche se non lo sono tutti, in realtà), è sempre rischioso. Se si assegnano voti alti si fa la figura delle allupate, se i voti sono bassi si passa per puritane. Cercherò quindi di spiegare le emozioni che ho vissuto grazie agli autori, poi tirerò le somme. Preciso che qualche refuso qua e là l’ho trovato, ma niente di disturbante e in genere i racconti sono scritti bene.
La promessa (Daniele Aiolfi) ☆☆☆☆ Eccitante e diretto, come solo un uomo sa essere. Mi è piaciuto molto.
Composizioni di piacere (Lavinia de Merteuil) ☆☆☆ Simpatico, ma per come è costruito il racconto, è troppo breve.
Natale (Rebecca Silva) ☆ Abbandonato. Non me ne voglia l’autrice, ma il romanesco non lo reggo.
La montagna incantata (Ilan Asmes) ☆☆☆ Molto d’atmosfera, romantico e surreale.
Il lungo addio (Domenico Luigi Cena) ☆ Dispersivo. Non ci ho capito il senso e l’ho abbandonato.
Ti ricordi di me? (Paola Renelli) ☆☆ Malinconico, mi ha intristito.
Qualcosa rimane (Rebecca Silva) ☆☆ Cos’è, un giallo? Non so, ma non ho apprezzato.
Balla, balla, ballerina (Grazia Belli) ☆☆ Paranormale e tristissimo.
La puttana (Andrea Lagrein) ☆☆ Lo stile è perfetto e intenso, ma il senso di questo racconto qual è? Deprimente.
Il serpente rosso (Valter Padovani) ☆☆☆☆ Esotico, misterioso, affascinante, bello! Bravo Valter.
Giochi di potere (Kiara Olsen) ☆☆☆☆☆ Adoro Kiara e questo è in assoluto il racconto migliore di tutti. Riesce a coinvolgermi e assorbirmi totalmente. Tra l’altro, nonostante la brevità, il finale “a sorpresa” non me lo aspettavo proprio.
L’esperto (Daniele Aiolfi) ☆☆☆ Stesso discorso fatto all’inizio.
La media dell’ebook è di poco superiore alle due stelline e mezzo, comunque vale la pena conservarlo sul kindle per il racconto di Kiara.

Recensione 5 di Tu non esisti

Valentina Vitale, Blog and The City, 31/01/17

“Tu non esisti” è un libro tosto, molto tosto. Questa non è una storia d’amore, ma di crudeltà, dissoluzione e sadismo, dove in confronto Christian Grey è l’uomo perfetto e ideale. Un romanzo dai contenuti molto forti: torture, violenze fisiche e psicologiche, sevizie, un vero dark, una lettura non per tutti. La vicenda prende avvio con una descrizione notturna del mare sotto un cielo stellato, un’immagine che evoca silenzio, quiete, raccoglimento, infondendo serenità insieme ad un pizzico di malinconia, idillio che viene però spezzato dalla presenza di un elemento macabro che lascia presagire qualcosa di più oscuro. Il protagonista del romanzo è uno psicopatico, un killer, un uomo il cui ruolo nella società è una recita, una maschera che viene deposta solo nella sua abitazione: nella stanza dei giochi, “la tavernetta”, che non a caso, secondo il mio giudizio, si raggiunge scendendo verso il basso come a voler rappresentare l’inferno, una stanza in cui può soddisfare i suoi bisogni perversi e malati, la sua sete di sangue, sesso e violenza; un uomo crudele e sadico che ha rapito e plasmato con il terrore, le torture e il dolore ogni vittima, per trasformarla nel suo giocattolo e ucciderla nel caso non soddisfi le sue esigenze. Attraverso questa storia conosciamo una delle sue vittime, la cui identità verrà svelata solo verso la fine del romanzo, in quanto il protagonista ha come scopo quello di annientare e creare una nuova identità, alla quale la vittima deve adattarsi e piegarsi se vuole sopravvivere. Una vita scandita da regole ben precise, in cui perfino mangiare o andare in bagno viene trasformato in una tortura, in una punizione, costantemente controllata e incatenata nei modi più crudeli e umilianti, costretta a subire interventi e a sottostare agli ordini di un pazzo, che però ha accanto a sé personaggi altrettanto dissoluti, privi di sentimento e disumani. Il titolo “Tu non esisti” è l’emblema della condizione della vittima di questa storia, una donna che vive, ma che non esiste più, in quanto la sua identità è stata distrutta. Impossibile non rintracciarvi un parallelismo con il trattamento che i nazisti riservavano agli uomini e alle donne nei lager, così come non ho potuto non notare la somiglianza, immagino del tutto casuale, tra l’incubatoio, una stanzetta piccola, buia e fetida, con lo strozzatoio del film “Matilde sei mitica”. Parallelamente alla narrazione in prima persona del killer, di cui ho cercato per tutto il romanzo di scoprire l’identità, ma che la scrittrice si è divertita a celare depistando con falsi sospettati, abbiamo la narrazione in terza persona che riguarda un gruppo, 10 amici sbandati e superficiali: Beatrice, Rebecca, Gloria, Monica, Marina, Lucia, Stefano, Giacomo, Gabriele e Niccolò, le cui vicende finiranno per intrecciarsi con quelle del protagonista. Lo stile deciso e netto rende meno cruenta la narrazione, il fatto poi che la scrittrice non indugi più del necessario sulla descrizione delle violenze si contrappone al modo di operare del killer; inoltre ho ammirato l’autrice per la sua capacità di creare un personaggio così complesso dal punto di vista psicologico. La scrittrice tuttavia ha lasciato dei dettagli ed avvenimenti irrisolti, poco chiari, che mi hanno suscitato alcuni interrogativi, Il finale invece mi ha lasciato a bocca aperta. Visto il taglio della storia in parte me lo sarei dovuta aspettare.

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